Cristina Correnti

La mia Storia

La mia storia

Cristina Correnti è un’artista palermitana nata nel 1966. Vive e lavora a Roma.

Si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo con una ricerca su “L’Analisi dell’Eros nell’arte, dall’esegesi a Jeff Koons”; ha allargato poi l’indagine al tema Eros-Thánatos per giungere allo studio del doppio da Plauto a Freud.

Seguendo il suo interesse per le religioni e la filosofia, ha completato la sua formazione con studi di teologia a Monreale.

Dice di lei Giulia Amodeo: “il doppio senza volerlo, è dentro di lei e attraverso le sue mani diventa Arte”.

Dagli esordi della sua vicenda artistica, Cristina Correnti ha cercato di “mostrare un equilibrio altro, nuovo, al di là di quello preminente della caducità e del dolore attraverso l’uso di diverse forme e tecniche” dallo studio dei corpi e dalla loro pulsione vitale fino all’astrattismo dell’ultima fase ma sempre basandosi sull’uso pregnante e sapiente del colore.

Come dice l’artista “questa ricerca viene sviluppata attraverso l’esperienza dell’essere donna, madre, forza generativa, forza primitiva che offre se stessa ad un altro ordine estetico ed esistenziale”.

Per Cristina Correnti è salutare, quasi terapeutico, tornare alla conoscenza della materia e alla pratica del lavoro manuale. Così nelle sue opere le cromie diventano più intense e il supporto più materico attraverso l’uso di polveri e cristalli di sale. In Sogno infranto, il gesto di modellare la maschera di creta va oltre la realizzazione di un oggetto, inconsciamente ci ricorda l’atto della creazione divina: nessuna superbia, solo il desiderio di lasciare “qualcosa” di eterno che viva oltre noi.
Lo studio, rigoroso e appassionato, è sempre stato alla base del lavoro dell’artista palermitana. In molte sue opere in mostra, si trovano citazioni, riflessioni critiche o omaggi ad artisti che hanno lasciato un segno nel suo modo di essere e di lavorare.
Studiare la storia dell’arte significa anche recuperare l’orgoglio della nostra civiltà, insieme alla consapevolezza che, questa civiltà se non viene nutrita, è destinata a morire.